In parte è vero che in questo sesto libro non ci sono stati grandi colpi di scena e la narrazione è stata piuttosto piana e lineare, ma da un certo punto vista l’ho apprezzato proprio per questo, anche perché, ad essere sincera, non mi aspettavo niente di diverso; era un libro di passaggio in un certo senso, un libro che conduce direttamente al capitolo finale della saga, allo scontro risolutivo con Voldemort e al realizzarsi della profezia.
E’ dunque giusto che la storia si muova in una sola direzione, senza fronzoli o divagazioni e approfondisca il passato di Voldemort, spiegando i motivi della sua semi immortalità.
La cosa che ho apprezzato di più è stato il maggiore spazio dedicato a Draco Malfoy in questo libro; finalmente l’autrice ha un po’ approfondito la sua psicologia. Nei libri precedenti era per me sempre più una gran delusione, ridotto ad una sorta di macchietta senza né arte né parte, piuttosto scontata e scolpita nel granito; ora finalmente si aggiunge qualche chiaroscuro al suo profilo e questo mi fa immensamente piacere. Spero che l’autrice continui su questa strada e gli riservi un ruolo importante nel prossimo libro, magari inaspettatamente come aiutante di Harry.
La cosa che mi è piaciuta di meno, invece, sono stati gli sviluppi sentimentali, scontati, sforzati, mal descritti. Avrei preferito che tra Ron, Harry e Hermione non ci fossero state implicazioni sentimentali, e che fossero rimasti semplicemente amici, per di più trovo assurda questa mania di accasare i personaggi sempre “in famiglia”, formando coppie scontate sempre tra i soliti quattro o cinque…che diamine, un po’ di fantasia!
Per il resto sulla faccenda di Piton e Silente sto ancora meditando. Che Piton sia passato sul serio dalla parte di Voldemort, sarebbe una grande delusione, anche perché, tutto questo, svilirebbe un personaggio del calibro di Silente che si sarebbe fatto fregare come un idiota, cosa che mi sembra poco credibile; ci deve essere sotto dell’altro…
Su altri forum si discuteva di questo; alcuni suppongono che, in realtà, la vera ragione che ha spinto Silente a fidarsi di Piton debba ancora essere rivelata e che la si scoprirà solo nel prossimo libro (magari un altro unbreakable vow?) e che, inoltre, Silente si sia lasciato uccidere, magari predisponendo in anticipo un incantesimo che gli permettesse in parte di sopravvivere per restare al fianco di Harry, di modo che la fiducia di Voldemort nei confronti di Piton fosse piena.
In effetti Piton durante la sua fuga, dopo il fattaccio, avrebbe potuto uccidere Harry 100 volte se l’avesse voluto, ma non solo non l’ha fato, l’ha addirittura difeso, perché quel discorso fatto agli altri, di non toccarlo perché spetta all’oscuro signore ucciderlo, sa tanto di scusa…
Spero ci sia molto più di quanto possa sembrare a prima vista dietro tutto questo.
Per finire è stato proposto che la sigla RAB si riferisca a Regulus Black e che l’horcrux in questione sia stato nominato già nel quinto libro, quando fanno le grandi pulizie a casa Black; si accenna, infatti, ad un pesante medaglione, tradotto erroneamente lucchetto nella versione italiana (locket).
Potrebbe essere questa la pista giusta…
Per quanto riguarda il quinto libro, ho apprezzato molto anche io il fatto che si desse un’immagine del mondo dei maghi di più ampio respiro, un’immagine che complica il quadro inserendo giochi di potere, che arricchisce l’altrimenti troppo schematica contrapposizione bene/male, così come ho molto gradito il coinvolgimento (finalmente!!!) di personaggi appartenenti ad altre case di Hogwarts, soprattutto di Corvonero, finora la più bistrattata in assoluto!
Allo stesso modo mi è piaciuta l’immagine che si dà del padre di Harry, un uomo tutt’altro che scevro di difetti, non certo un personaggio simpatico.
D’altra parte lo stesso Harry non è, per fortuna, un personaggio del tutto positivo, ma è anche lui pieno di difetti ed è forse proprio questo suo essere così umano a rendermelo tutto sommato simpatico, o, in certe occasioni, perlomeno sopportabile!
(Nei libri di Eddings a forza di sentirmi ripetere continuamente quanto era bello, bravo e intelligente il protagonista ho cominciato ad odiarlo…)
Nonostante questo il quinto libro continua a non piacermi nel suo insieme, per la trama, tutto sommato, sconclusionata e pasticciata (ovviamente è mia personalissima opinione…), e mi pare un libro che, al di là dei singoli spunti molto buoni, rimane privo di unità e coesione.