Shiro Amada |
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| Si presupporrebbe il reato di defacing, che è penalmente perseguibile:
In Italia il defacing si traduce in tre tipi di reato grave previsti dal Codice Penale, quelli di accesso abusivo ad un sistema informatico e di diffamazione:
Art. 615 Ter (Accesso abusivo ad un sistema telematico o informatico): "Chiunque abusivamente si introduca in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantenga contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo è punito con la pena della reclusione fino a tre anni." Art 635 bis (Danneggiamento di sistemi informatici e telematici): Chiunque distrugge, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili sistemi informatici o telematici altrui, ovvero programmi, informazioni o dati altrui, è punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Se ricorre una o più delle circostanze di cui al secondo comma dell'articolo 635, ovvero se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema, la pena è della reclusione da uno a quattro anni". Art. 595 (Diffamazione) : Chiunque comunicando con più persone, offende l‘altrui reputazione, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa sino a lire due milioni (circa 1032 €). Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a lire quattro milioni (circa 2065 €). Se l’offesa è arrecata col mezzo della stampa, o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a lire un milione (circa 516 €)." Leggi più severe sarebbero in fase di studio.
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